Discorso Di Apertura Del XVI. Sinodo Dei Vescovi Papa Francesco

Il XVI Sinodo dei vescovi si è riunito per nuove sessioni in Vaticano. I lavori, che proseguiranno fino al 27 ottobre, si svolgono sotto il titolo di “Sinodo sulla sinodalità”. All’apertura del Sinodo, che significa “Camminare insieme”, il Papa ha invitato tutti ad ascoltarsi a vicenda, a contribuire senza imporsi, a non rimanere chiusi alle proprie idee e a rinunciare a se stessi quando necessario per il bene di tutti. Nel suo discorso di apertura, il Papa ha chiesto digiuno e preghiera il 7 ottobre a causa delle guerre e delle difficoltà nel mondo.

Infine, il Papa ha ricordato la lettura che Gesù ha proposto ai suoi discepoli, invitandoli a “convertirsi e diventare come il bambino che lo ha accolto”.

Ha detto che per “diventare grandi” nel Regno dei cieli, bisogna farsi piccoli come un bambino. Il Sinodo ha sottolineato che, pur affrontando temi grandi e importanti, Gesù ha continuato a porre il “bambino” al centro dei suoi incontri e dei suoi lavori.

Si è svolto ad Oradea, in Romania, dal 16 al 19 settembre 2024, il 25.mo Incontro dei Vescovi Orientali Cattolici d’Europa


 
Si è svolto ad Oradea, in Romania, dal 16 al 19 settembre 2024, il 25.mo Incontro dei Vescovi Orientali Cattolici d’Europa, sul tema: “Il rapporto tra vescovo e sacerdoti – fraternità e umanità. Sinodo sulla sinodalità”. 
All’incontro hanno partecipato 60 vescovi e sacerdoti in rappresentanza delle Chiese cattoliche orientali dell’Ucraina, Ungheria, Slovacchia, Cipro, Bielorussia, Italia, Grecia, Francia, Austria, Spagna, Bulgaria, Turchia, Macedonia del Nord, Serbia, Croazia, Romania. Erano presenti anche i vescovi cattolici di rito latino dalla Conferenza Episcopale di Romania e Repubblica Moldova. Erano presenti all’incontro S.Em. il Cardinale Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali, S.E. Mons. Giampiero Gloder, Nunzio Apostolico in Romania e Moldova, S.E. Mons. Gintaras Grušas, Presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE).
 
In allegato il testo del comunicato finale dei lavori.
 
Cordiali saluti, 

Ufficio Stampa EGCO

Messaggio di Msg. Eric de MOULINS-BEAUFORT, Arcivescovo di Reims, Francia e presidente della Conferenza Episcopale Francese, ai Cattolici in Turchia

Sono venuto prima a Smirne e poi a Efeso, su invito di Msg. Martin. Egli mi ha invitato a vedere la Chiesa in Turchia per molte volte. Finalmente ho potuto organizzarmi e sono venuto qui in occasione del 15 agosto. Prima di tutto vorrei dire che sono molto felice di essere qui. Sono molto impressionato. Ho viaggiato molte volte in Turchia e questa è la terza visita alla Vergine Maria di Efeso.  Quando avevo 15 anni, sono venuto qui con un gruppo di 30 viaggiatori e pellegrini accompagnati dal sacerdote della Chiesa locale. Era il primo viaggio senza la mia famiglia.

Non ho un messaggio specifico da comunicarvi, ma vorrei dire che sono molto impressionato dal fatto che lì ci sono i fondamenti della Chiesa.  L’anno prossimo, in occasione del 1600° anniversario del Concilio di Nicea, ricorderemo il Concilio di Efeso, il Concilio di Calcedonio e la presenza di San Giovanni Evangelista e della Vergine Maria; i viaggi di San Paolo. Tutti questi eventi ci impressionano.

Sono consapevole che qui c’è una Chiesa composta da una popolazione diversa, che porta le cicatrici dei conflitti e delle sofferenze della nostra storia. E questo mi incoraggia maggiormente alla perseveranza. Come dice San Paolo nella Lettera ai Romani: “Il giusto vive della sua fedeltà”.

Mi sembra che viviamo in tempi di perseveranza e fedeltà. I cristiani qui presenti, siano essi di origine turca o rifugiati dal Vicino Oriente o dal Medio Oriente, sono tutti testimoni della fedeltà e della perseveranza di Gesù Cristo e questa è una lezione molto importante per noi cristiani occidentali.

Msg. Eric de MOULINS-BEAUFORT